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Stato dei mari europei — Relazione dell'AEA n. 2/2015

Descrizione

L'obiettivo principale della presente relazione è valutare se i mari europei possano essere considerati sani, puliti, indisturbati e produttivi. Questi sono tre aspetti fondamentali del principale strumento di politica marina dell'UE — la direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino — e riguardano la condizione degli ecosistemi marini e i motori umani del cambiamento degli ecosistemi. Questa valutazione comporta anche l'individuazione delle principali sfide in materia di sostenibilità che interessano i nostri mari e il modo in cui l'UE sta rispondendo a tali sfide. In definitiva, la relazione sostiene che l'UE non è sulla strada per realizzare la sua ambizione di realizzare un uso sostenibile dei suoi mari; anche se è pienamente autorizzato a farlo attraverso l'attuale gamma di politiche e conoscenze. La presente relazione illustra inoltre come una transizione a lungo termine verso la sostenibilità possa essere assicurata utilizzando le politiche e le conoscenze disponibili.
La relazione affronta ampiamente gli effetti attesi (ad esempio sulla chimica e sulla fisica degli oceani, sulla biodiversità marina, sulla distribuzione delle specie, sulla dinamica demografica, sulla distribuzione di specie non indigene, sulla pesca, sull'eutrofizzazione, sulla contaminazione, sulle attività umane marine e costiere) dei cambiamenti climatici sui mari europei, in particolare quelli relativi a: aumento delle temperature del mare, acidificazione degli oceani e esacerbazione di altre pressioni che agiscono sui mari. La valutazione sostiene che il cambiamento climatico sta già prendendo un tributo nei mari europei riscaldando e acidificando le sue acque. Ad esempio, una delle conseguenze visibili dei cambiamenti climatici antropogenici sono i cambiamenti nella distribuzione delle specie marine verso regioni più settentrionali (e quindi più fredde), vale a dire di specie con valore commerciale come quelle mirate alla pesca. Questo cambiamento climatico nella geografia delle specie marine influisce anche sulle relazioni internazionali umane, come dimostrato dai conflitti tra paesi che condividono le risorse ittiche nei mari del nord Europa. Il rapporto analizza anche il servizio di regolamentazione fornito dai mari in termini di "regolazione climatica mediante sequestro del carbonio".

Informazioni di riferimento

Fonte:
Agenzia europea dell'ambiente

Pubblicato in Climate-ADAPT Nov 22 2022   -   Aggiornamento più recente in Climate-ADAPT Nov 22 2022

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